Fatto l'esame di teoria spesso ci si dimentica delle regole stradali prescritte dal Codice della Strada e si segue l'abitudine e ciò che fanno gli altri autisti. Vediamo, quindi, le 10 regole stradali che vengono spesso dimenticate.
1. “La colpa ricade sempre su chi tampona la macchina davanti”
Per causare un tamponamento bastano pochi attimi di distrazione. Per questo motivo una convinzione diffusa è che la collisione sia sempre responsabilità della macchina che ha effettuato il tamponamento.
In realtà si tratta di un falso mito: se il conducente dell’auto davanti frena all’improvviso, chi tampona è responsabile solo in modo parziale. In molti casi la responsabilità ricade su entrambe le parti e in alcuni casi la colpa può essere attribuita interamente all’auto che è stata tamponata. Una situazione del genere deve però essere comprovata.
2. “Il sorpasso a destra è sempre sbagliato”
Già alle prime lezioni di scuola guida si impara che il sorpasso è consentito solo alla sinistra degli altri veicoli. Esistono però alcuni casi limite in cui è consentito sorpassare a destra, sebbene si tratti di casi molto rari.
Quando è consentito sorpassare a destra?
L'articolo 148 del Codice della Strada afferma che è possibile sorpassare a destra se il conducente del veicolo che si vuole superare segnala di voler svoltare o fermarsi a sinistra in una carreggiata a senso unico, oppure quando si vuole sorpassare un tram, in una carreggiata a senso unico dotata di sufficiente spazio per il sorpasso.
Anche fuori dai centri abitati esistono delle eccezioni che riguardano il sorpasso a destra. Se in autostrada tutte le corsie sono occupate e il traffico è lento, allora è possibile superare le auto senza cambiare corsia.
Sorpasso e superamento non sono la stessa cosa
La differenza è sottile e sta nei concetti di “superamento” e “sorpasso”: sorpassare vuol dire superare un veicolo più lento per immettersi nella stessa carreggiata del veicolo superato. Superare invece vuol dire cambiare corsia senza rientro nella corsia originaria: si tratta più o meno di un cambio di corsia fatto per smaltire il traffico.
3. "Bisogna fermarsi nel luogo esatto del sinistro"
Una manovra sbagliata, una frenata improvvisa ed ecco che avviene un incidente. Molto spesso in questi casi i conducenti non vogliono manomettere le prove che potrebbero provare le responsabilità di quanto accaduto e per questo decidono di sostare a lungo sul luogo dell’incidente, commettendo involontariamente una nuova infrazione.
Dopo la constatazione amichevole, infatti,se uno o entrambi i veicoli sono ancora in grado di circolare, è opportuno liberare la strada da eventuali ostacoli al traffico. Ecco cosa fare in caso di incidente:
- Verificare che non ci siano feriti.
- Posizionare i segnali di emergenza per avvisare gli altri automobilisti.
- Scattare fotografie del luogo dell’incidente e dei veicoli.
- Compilare la constatazione amichevole.
- Liberare la strada.
- Contattare la propria compagnia assicurativa entro 3 giorni.
4. "Se l’uscita è vicina, posso usare la corsia di emergenza"
Sebbene il significato di corsia di emergenza sia chiaro a tutti, una convinzione diffusa è che, senza mezzi di emergenza in vista, si possa viaggiare su questa corsia per raggiungere l’uscita autostradale più vicina, superando così gli altri automobilisti in coda.
La corsia di emergenza è accessibile solo alle forze dell’ordine e ai soccorsi e deve sempre essere lasciata libera. Il motivo? Potrebbero esserci manovre dell’ultimo minuto e la corsia libera faciliterebbe interventi tempestivi.
Quando è possibile usare la corsia d'emergenza?
L’articolo 176 del Codice della strada prevede il caso limite per cui, in caso di ingorgo, è consentito transitare sulla corsia di emergenza quando ci si trova all’altezza del cartello di preavviso di uscita posto a 500 m dall’uscita oppure quando ci si trova a 500 m dallo svincolo autostradale.
5. "L’uso degli abbaglianti è sempre vietato!”
I “proiettori di profondità” possono risultare irritanti ma la verità è che sono opportuni in più di una circostanza. Su come usarli, però, sorgono dubbi e domande.
Secondo il Codice della Strada possiamo utilizzare gli abbaglianti come supporto alla guida fuori dai centri abitati ogni volta che l’illuminazione esterna sia assente o non sufficiente; oppure per dare brevi avvertimenti ed evitare incidenti e, in tutte le strade (urbane e non), per far capire all’altro conducente l’intenzione di sorpassare.
6. “Se mi trovo nella corsia di immissione ho la precedenza”
Un mito molto diffuso riguarda le corsie di immissione, cioè le strade secondarie che si immettono in una corsia autostradale o in una strada principale. Molti credono che i veicoli sulla corsia più a destra dell’autostrada siano obbligati a cambiare corsia o a rallentare per facilitare l’ingresso delle auto che si immettono nell’autostrada.
Niente di più sbagliato: ad avere la precedenza in Italia sono i veicoli che si trovano già nella corsia autostradale. Gli automobilisti che viaggiano nella corsia di immissione sono invece tenuti a regolarsi in base al traffico della strada principale.
Proprio per questo è fondamentale è l’uso degli specchietti retrovisori, delle frecce e di una certa prontezza alla guida (la velocità media nelle corsie di immissione deve essere di 80km/h circa).
7. “Freccia verde al semaforo? Si può voltare subito”
La freccia verde dei semafori indica che, indipendentemente dal semaforo principale, si ha il permesso di svoltare a sinistra o a destra. Il mito diffuso è che dopo aver ricevuto la segnalazione della freccia verde del semaforo si abbia la precedenza incondizionata.
Secondo l’Articolo 140 (Art. 17 del Testo Unico) invece, i conducenti sono obbligati a svoltare a velocità moderata, dando la precedenza ai pedoni che attraversano la carreggiata sulla quale la circolazione è ferma e ai veicoli provenienti dalla direzione opposta.
8. “Tamponamento in un parcheggio? Basta lasciare un biglietto"
Può capitare a tutti, durante le manovre di uscita da un parcheggio, di urtare involontariamente un altro veicolo in sosta. Quello che non è normale è la reazione di molti automobilisti che decidono di lasciare un bigliettino con i propri dati, che può essere perso alla prima folata di vento.
Per questo motivo dopo un incidente occorre aspettare che il proprietario dell’altro veicolo si presenti sulla scena dell’incidente e fare la constatazione amichevole. Se invece il danno lo si subisce ma il colpevole non è presente, occorre andare dalla polizia e sporgere denuncia contro ignoti.
9. “Vietato guidare con le infradito”
Una credenza diffusa è che le infradito siano vietate perché scivolose e a scarsa tenuta e potrebbero compromettere la precisione di guida.
Ciononostante la legge è chiara: al volante può essere indossato qualsiasi tipo di scarpe, e fin dal 1993 non sono previste multe per chi viene colto senza scarpe alla guida o con calzature leggere come le infradito. Come mai questo mito, allora?
I problemi subentrano nel momento in cui si causano danni e l’assicurazione deve risarcire: se nel verbale viene indicata la guida con infradito, la responsabilità viene attribuita al conducente che le indossa, incapace di frenare tempestivamente a causa delle calzature ai piedi.
10. “Le catene invernali servono solo quando nevica”
Molti automobilisti credono che l’obbligo delle catene a bordo scatti solo in caso di neve. In realtà è necessario seguire quanto stabilito dalle disposizioni del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e dagli enti locali.
Sono queste autorità ad indicare quando vige l’obbligo dei dispositivi per la sicurezza invernale e l’obbligo varia in base alla località.
Quando sono obbligatorie le catene invernali?
Per la legge 120/2010 è obbligatorio avere le catene invernali sempre a bordo, oppure gli pneumatici invernali montati, nei periodi e sui tratti stradali indicati dalla segnaletica stradale e dalle ordinanze locali.
Catene o pneumatici invernali? Anche qui la risposta non è facile. Il consiglio delle case è quello di cambiare le gomme prima e dopo la stagione invernale, oppure di optare per pneumatici “All season”, adatti a tutte le stagioni. In alternativa si può optare per le catene da neve; chi viaggia con le catene ha un limite di velocità di 50 km/h.