Incentivi auto elettriche in Italia e in Europa a confronto

L’Italia ha sottoscritto l’accordo europeo che punta a far circolare 600 milioni di auto elettriche entro il 2035. Quali sono gli incentivi e le misure a disposizione?

30.03.2019

Incentivi auto elettriche
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Il Governo italiano attraverso la manovra di bilancio del 2019 ha messo a disposizione degli incentivi per incoraggiare i consumatori all'acquisto di auto meno inquinanti, fra cui le elettriche.

Nonostante ciò la diffusione di queste auto procede lentamente principalmente a causa del costo d'acquisto elevato e la mancanza di infrastrutture.

1. La manovra di bilancio 2019 e le auto elettriche

Gli incentivi auto messi a disposizione dal Governo italiano sono rivolti a chi compra entro il 2021 un'auto che emette meno di 70 gr di CO2 al chilometro e non costa più di 50.000 euro.

L'importo degli incentivi varia tra i 1.500 e i 6.000 euro, cifra che risulta comunque troppo bassa per molti consumatori dato che un veicolo elettrico costa minimo 30.000 euro. Ciò sembra ostacolare la diffusione rapida delle auto elettriche in Italia.

La diffusione delle auto elettriche in Italia

Nonostante gli incentivi per le auto elettriche messi a disposizione dal Governo, la loro diffusione non è rapida. A parlare sono i dati UNRAE: a marzo 2019 su 194.428 veicoli immatricolati solamente 621 sono elettrici. Si tratta dello 0,3% di auto elettriche su tutto il mercato contro, ad esempio, il 45,2% delle auto diesel.

UNREA rivela, tuttavia, che a marzo 2018 le auto elettriche immatricolate erano 437 e rappresentavano lo 0,2% del mercato. A marzo 2019 si è registrato, quindi, un aumento di auto elettriche immatricolate dello 0,1% rispetto a marzo 2018.

Le stazioni di ricarica auto elettrica non sono sufficienti

Oltre ai prezzi ancora alti delle auto elettriche e agli incentivi non così cospiqui, un altro problema che coinvolge le auto elettriche sono le colonnine per la ricarica delle batterie al litio.

Colonnine ricarica auto elettriche: in Italia sono presenti 1.644 postazioni di ricarica, distribuite in 103 province. In testa troviamo Firenze, Milano e Roma.

Le colonnine di ricarica presenti In Italia sono in tutto 4.207 (distribuite in 1.644 postazioni): solo 1 ogni 14.388 abitanti e per nulla sufficienti a sostenere un eventuale aumento del numero delle vetture elettriche nel Paese.

In Europa ci superano la Germania che vede 22.708 colonnine, e la Norvegia con 7.855 postazioni di ricarica.

Nel rapporto tra numero di colonnine e abitanti a stravincere è la Norvegia, dove ne troviamo 1 ogni 671 persone; in Germania il rapporto è inferiore nonostante il più elevato numero complessivo di colonnine, visto che il rapporto è di 1 ogni 3.620 abitanti.

L’Europa è coperta, in totale, da 70 mila punti di ricarica pubblici per le auto elettriche.

2. Incentivi auto elettriche in Europa: la situazione

Durante l'accordo di Parigi sul clima, sottoscritto dall’Italia insieme ad altri 195 Paesi a dicembre 2015, è stato fissato l’obiettivo di arrivare entro 20 anni a 600 milioni di auto elettriche in circolazione. Oggi sono appena 2 milioni, lo 0,2% del totale. C'è ancora molto da fare.

Tuttavia il numero di auto elettriche in altri Paesi europei sta aumentando a ritmi più serrati rispetto all'Italia grazie alla presenza di incentivi all’acquisto. In Germania, ad esempio, sono stati stanziati 600 milioni di euro e chi passa all’elettrico riceverà un contributo di 4000 euro sulla spesa iniziale, purché l’auto costi meno di 60 mila euro.

Le auto a benzina rimangono più economiche

Nonostante gli incentivi destinati alle auto elettriche, le vetture a motore termico rimangono comunque in testa nella maggior parte dei Paesi, Norvegia esclusa. Il prezzo di una vettura elettrica si aggira in media sui 30 mila euro, su cui influisce fino al 50% il costo della batteria. Finché le auto con motore termico continuano ad apparire molto più appetibili ai consumatori, la vincita dell’elettrico sembra irrealizzabile.

3. Auto elettriche ed incentivi: gli obiettivi entro il 2040

600 milioni di auto elettriche entro il 2035 e stop alla vendita di auto alimentate a diesel e benzina entro il 2040: obiettivi internazionali e nazionali che alla luce della situazione attuale sembrano sempre più impossibili da raggiungere. Ma la direzione da percorrere è inevitabilmente questa sia per tutelare l’ambiente che per rimanere il linea con la strategia attuata dagli altri Paesi.

La Norvegia ha deciso di eliminare completamente le auto a benzina o diesel prima del 2025, ed è già sulla buona strada per raggiungere questo obiettivo; l’Olanda ne vuole vietare la vendita a partire dal 2025, e proibire la circolazione entro il 2035; la Germania ha posto il limite a partire dal 2030. In Italia invece gli incentivi sono stati eliminati, e manca un programma chiaro per raggiungere l’obiettivo emissioni zero.